La lipoproteina (a) o Lp(a) è la proteina che trasporta il colesterolo nel sangue. La sua concentrazione non dipende dalla dieta, ma è determinata geneticamente. Rappresenta un fattore di rischio indipendentemente dai livelli di colesterolo totale e LDL-colesterolo: ai fini della prevenzione delle malattie cardiovascolari, è importante conoscerne il valore, anche se non esistono ancora farmaci specifici per ridurne la concentrazione nel sangue.
         
        
            
            L’NT-proBNP è il frammento di una proteina prodotta dal cuore in condizioni di stress. La sua concentrazione nel sangue aumenta quando il cuore è sotto sforzo, come avviene in caso di insufficienza cardiaca. Può fornire informazioni utili a circoscrivere le cause di sintomi come affaticamento, fiato corto od edema e serve a valutare l’efficacia di eventuali terapie in atto.
         
        
            
            L’omocisteina deriva dalla digestione di alimenti ad alto contenuto proteico (carni, pesce, uova) ed è normalmente presente in circolo in modiche quantità. Un anomalo aumento della sua concentrazione nel sangue può indicare una carenza vitaminica (B6, B9, B12), un aumentato rischio di malattie cardiovascolari o possibili danni cerebrali.
         
        
            
            L'apolipoproteina B (Apo B) è una proteina che trasporta il colesterolo. La sua concentrazione nel sangue periferico, se aumentata, è un marcatore di aumentato rischio di malattie cardiovascolari.
         
        
            
            Questo termine si riferisce alla presenza di albumina nelle urine in quantità non elevatissime ma già significative di possibile danno renale. I reni sani non lasciano passare l’albumina, che per l’organismo è preziosa. La presenza di microalbuminuria persistente è invece un importante indicatore precoce di danno renale ma è di grande rilevanza anche nella prevenzione del rischio cardiovascolare.
         
        
            
            L’emocromo, o esame emocromocitometrico, misura la quantità delle cellule presenti nel sangue e la loro tipologia. Queste informazioni sono importanti per valutare lo stato di salute complessivo ed indirizzare il sospetto clinico di varie condizioni patologiche quali anemia, infezioni, tumori del sangue, stati infiammatori.
         
        
            
            Il colesterolo svolge diversi ruoli fondamentali nel corpo: partecipa alla formazione di cellule, pareti cellulari, ormoni e vitamine (come la vitamina D nella pelle) e alla produzione degli acidi biliari necessari alla digestione. Esistono due tipi di colesterolo che vengono maggiormente analizzati, LDL e HDL, con funzioni diverse e con un impatto specifico sulla nostra salute.
         
        
            
            Il colesterolo HDL (“associato a proteine ad alta densità”) è un fattore protettivo contro l’accumulo di sostanze dannose sulle pareti dei vasi sanguigni. Livelli ematici troppo bassi contribuiscono ad aumentare il rischio individuale di malattie cardiovascolari.
         
        
            
            Il colesterolo LDL (“associato a proteine a bassa densità”) è oggi il parametro di laboratorio maggiormente considerato nel valutare il rischio cardiovascolare individuale e nel monitorare l’efficacia della terapia medica.
         
        
            
            I trigliceridi misurati nel sangue circolante sono i grassi maggiormente dipendenti dal tipo di alimentazione. Rappresentano una “riserva energetica" per l’organismo. Un eccessivo aumento della loro concentrazione è un fattore di rischio per pancreatite e malattie cardiovascolari.
         
        
            
            La creatinina è una sostanza che deriva dall’attività delle cellule muscolari. La sua concentrazione nel sangue dipende dalla massa muscolare dell’individuo, dall’età, dal genere e dalla etnia. Una concentrazione aumentata può indicare una alterazione della funzionalità dei reni, in quanto riflette la velocità con cui questi filtrano il sangue per depurarlo dalle scorie e recuperare le sostanze preziose. La sua determinazione è di grande rilevanza anche nella prevenzione del rischio cardiovascolare.
         
        
            
            L'emoglobina glicata o HbA1c è la frazione di emoglobina che permette di stimare i livelli di glicemia dei 3 mesi precedenti il prelievo. È un parametro importantissimo nel monitoraggio della terapia e ormai anche nella diagnosi di diabete mellito.
         
        
            
            La lattato deidrogenasi (LDH) è un enzima coinvolto nella produzione di energia. È presente in tutte le cellule dell’organismo, ma le concentrazioni più alte si ritrovano a livello di cuore, fegato, muscoli, reni, polmoni e sangue. Un aumento significativo delle sue concentrazioni nel sangue periferico correla con la presenza di patologie tumorali, lesioni muscolari, malattie del fegato e del polmone.
         
        
            
            L’acido urico è un prodotto della degradazione delle purine, composti contenenti azoto presenti in diverse molecole del nostro organismo e in vari alimenti. Un aumento della sua concentrazione nel sangue e nei tessuti (articolazioni, organi e tessuti) può provocare sia danni diretti che importanti reazioni infiammatorie.